100 anni dalla Grande Guerra
Alfredo Patroni nei ghiacciai dell’Adamello
la narrazione della guerra alpina
Alfredo Patroni, già ufficiale di carriera, con il grado di capitano, è legato ai più furiosi combattimenti avvenuti in Adamello negli anni 1916,1817, 1918. Fu più volte ferito e altrettante volte decorato con alte onorificenze al valore, al comando del suo eroico plotone di allievi ufficiali sciatori, agli ordini diretti del suo superiore, il colonnello Giordana.
Le vicende belliche avvenute durante la prima guerra mondiale su quell'alto fronte montano, legano indissolubilmente Alfredo Patroni, oltre alle origini della sua famiglia, alla Lombardia perché proprio sui confini orientali della nostra regione si sono svolti quei fatti.
Inoltre moltissimi alpini, oggi, così come allora, non provenivano necessariamente dai distretti montani, ma anche da territori ben lungi, così come Alfredo Patroni.
Alfredo Patroni, nato a Bologna il 4 marzo 1891, figlio del milanese Antonio Patroni, nobile di Segrate, fu uno dei protagonisti indiscussi durante la prima guerra mondiale delle eroiche vicende che videro coinvolti i nostri alpini in quella che è stata definita la più alta battaglia della storia, contro i fieri avversari delle truppe da montagna dell'esercito austro ungarico. Questi epici combattimenti, avvenuti sulle vette del gruppo dell'Ortles e del massiccio dell'Adamello richiesero sforzi e sacrifici immani, da entrambe le parti, con gravi perdite di uomini dovute sia ai combattimenti, sia all'impervio ambiente che quotidianamente, in qualsiasi stagione, dovevano presidiare.
Tornato alla vita civile dopo la fine del conflitto, dalla sua penna, uscirono ben due libri, uno a ricordo delle sue avventure militari e l'altro dedicato alla memoria degli eroici fratelli Calvi, amici e compagni in guerra.
Fu un brillante atleta in varie discipline sportive e un altrettanto brillante avvocato. Si presentò volontario nella campagna militare etiopica, ma non potendo partire con il suo grado di ufficiale alpino, si dovette rassegnare di partire con un grado nella milizia.
Questo libro narra le sue vicende inedite in Etiopia, combattendo contro le ribellioni e la guerriglia dei ribelli etiopici al comando di ras Cassà,fino alla sua tragica fine come prigioniero degli inglesi, in Egitto, nel 1944, dopo tremende sofferenze, per endocardite. Unico ufficiale, maggiore degli alpini, seppellito nel sacrario di El Alamein in Egitto, sorto per la ferrea volontà del notissimo colonnello degli alpini Conte Paolo Caccia Dominioni.
Questa inedita testimonianza, oltre a rievocare le gesta delle nostre splendide truppe alpine, nel centenario che ricorre quest'anno, 1918-2018, della fine della grande guerra, apre un nuovo spiraglio, un tassello mancante, su quegli oscuri periodi del colonialismo italiano, attraverso la fresca e precisa narrazione del maggiore Patroni e per le note scritte di suo pugno dal colonnello Paolo Caccia Dominioni che, negli anni settanta del secolo scorso, riordinò e trascrisse i diari e gli appunti scritti in prigionia dallo stesso Patroni.
La città di Vigevano ha l'onore di ospitare, come residente, una delle figlie dell'eroico maggiore.
Gabriella Patroni, risiede infatti da molti decenni nella nostra città e, con la sorella, Maria Linda Patroni in Vigorelli ha voluto fortemente la pubblicazione di questo libro, per mettere a disposizione di tutti, le memorie, la storia e il sacrificio del padre, trovando la piena disponibilità della nota casa editrice Gaspari di Udine, specializzata nella pubblicazione di queste preziose testimonianze.
L’incontro, curato dal Gruppo Alpini di Vigevano, si terrà Sabato 7 aprile alle ore 17.00 presso la Sala dell’Affresco, interverranno un rappresentante dell’Amministrazione comunale, Giuseppe Abrardi, Capogruppo del Gruppo Alpini di Vigevano, Paolo Gaspari, storico ed editore, e Daniele Porta Fusero, storico. Saranno presenti anche le figlie, Gabriella e Maria Linda Patroni.
La cittadinanza è invitata.
Ore 17.00