Alfredo VELLI (1929-1992)
Retrospettiva di un artista futuro
a cura di Edoardo Maffeo
“Come associazioni Astrolabio e Amici di Palazzo Crespi ci siamo impegnati nella realizzazione di questa retrospettiva all’interno del Festival delle Trasformazioni, in quanto spinti da diverse motivazioni. Prima di tutto perchè riteniamo che Alfredo Velli sia un artista vigevanese di valore ancora in gran parte da ri/scoprire e ri/conoscere.
A parte le necessità lavorative si dedicò completamente alla ricerca artistica; disegnatore costante afferma che “non bisogna mai concludere una giornata senza aver tracciato almeno una linea”. Velli traccia linee e forme sempre più astratte, legate ad una ricerca stilistica costante così come usa il colore spesso in un modo quasi violento trasferendo sulla tela le emozioni della giornata, della vita in quanto la sua tensione è rivolta a esprimere “l’uomo di dentro non quale appare, ma qual è”.
Negli anni cambierà anche modi espressivi sempre vivendo il contrasto tra un’energia naturale che lo porta a voler esprimere una grande carica vitale e la critica costante aduna società che sembra succube del dio denaro, che mercanteggia tutto e tutto riduce al soldo. In oltre quarant’anni di ricerca e lavoro artistico Velli rimane coerente nel salvaguardare la sua personalità, nel difendere l’essenziale della sua umanità a costo di rimanere, se non escluso, sempre ai margini della società, della città che allora viveva un vero e proprio boom economico. Queste inquietudini lo porteranno a cercare mutazioni tecniche e stilistiche sempre alla ricerca di espressioni adeguate alla sensibilità interiore e il suo gesto artistico sembra non aver mai trovato una sistemazione definitiva, segno di una fede mai venuta meno, di una purezza d’animo spesso martoriata dalle vicende esistenziali ma anche di un progetto smisurato.
Ho voluto sottolineare questo aspetto critico della sua ricerca artistica e della sua vita in quanto è un elemento essenziale della sua visione estetica, della sua pittura. Come il suo amico Mastronardi soffre un’esistenza costretta dentro regole sociali superate, del passato e categorie economiche che impediscono alla dimensione personale di potersi liberamente esprimere. Così come la narrazione corrosiva dell’amico scrittore, Velli usa il colore per parlare della sua esperienza. “Parlare attraverso il colore della vita: é stato questo l’ideale della sua pittura”. Con queste parole Elena Pontiggia termina la sua presentazione alla mostra antologica dedicata a Velli e tenutasi a Palazzo Roncalli nel 1996, quattro anni dopo la sua improvvisa morte nel dicembre del 1992. Dopo questa prima antologica si è tenuta una seconda esposizione, curata da Giovanni Braghieri, nell’aprile 2011 presso lo SpazioRocco Scotellaro. Prima della sua recente scomparsa abbiamo parlato a lungo con Braghieri sulla necessità di organizzare un’altra esposizione dedicata a Velli perchè la città lo potesse comprendere e ammirare meglio a 29 anni dalla sua morte. Braghieri non è stato soltanto uno dei più importanti collezionisti di opere di Velli ma certamente un suo appassionato estimatore e con questa retrospettiva si intende ricordare anche la sua figura di cultore di opere d’arte di artisti locali che oggi forse manca.”
Cesare Bozzano, Presidente Associazione Astrolabio
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Inaugurazione: Venerdì 24 Settembre Ore 18
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