La bellezza perduta in Pier Paolo Pasolini” rappresenta un’occasione di approfondimento e di rimemorazione che incrocia e mette a fuoco le due più profonde dimensioni fondative e cruciali del percorso esistenziale e culturale di un protagonista intellettuale del Novecento.
Da un lato, l’incontro con la parola, attraverso l’innesto della grande tradizione letteraria dentro la scaturigine originaria della parola-madre di lingua friulana e la forza sediziosa dei gerghi e dei dialetti delle periferie metropolitane. D’altro canto, la scoperta – nelle lezioni del grande critico Roberto Longhi – del più insigne repertorio pittorico dell’arte italiana, quella stagione dell’Umanesimo e del primo Rinascimento che, da Giotto a Masaccio a Piero della Francesca, condurrà agli estremi esiti caravaggeschi.
Una lezione di realismo e, nel medesimo tempo, di spiritualità che – nel drammatico crogiuolo sociale e politico del secondo dopoguerra – condurrà lo scrittore bolognese ad esplorare con risultati rivoluzionari anche le potenzialità espressive dello strumento teatrale e cinematografico, oltre che ad ingaggiare una pluridecennale opera di testimonianza e di denuncia critica contro la mutazione estetica ed antropologica indotta forzatamente nel mondo occidentale dall’esplosione della produzione e del consumo di massa. Un’esegesi ed un atto d’accusa – quelli pasoliniani – che non hanno cessato di descrivere, con riverberi profetici, gli effetti disumanizzanti dell’urbanizzazione selvaggia, dell’imperante linguaggio televisivo, della desertificazione delle radici agresti, delle tradizioni più autentiche e, persino, della natura e del paesaggio. Fino a giungere allo snodo cruciale di una disperante morte della bellezza e del patrimonio di cultura e di umanità di una nazione, suggellato nell’immagine della scomparsa delle lucciole dal nostro “habitat”, come descritta in un famoso articolo pubblicato dall’autore sul “Corriere della Sera” nel febbraio del 1975, l’anno del suo tragico assassinio.
A cent’anni dalla nascita del grande artista, ne parleranno Mariangela Maritato, Vito Giuliana e Fabio Pagani, con brani di lettura interpretati da Francesca Rifici e Roberto Puddu.
Presenta e conduce Roberto Comelli.
Sabato 5 marzo 2022 ore 10.30
Sala Franzoso della Biblioteca civica Mastronardi di Vigevano
Corso Cavour, 82
Ingresso libero con Super green pass e mascherina ffp2