Bruno Varacalli
OLTRE LA SOGLIA DELL’IMMAGINE
L’arte di Bruno Varacalli si sottrae alle forme celebrative dello status quo e tenta di sconfinare da ciò che è reale all’astratto delle geometrie, dei numeri e delle parole, veicoli e intermediari, negoziatori di ben altre dimensioni della cognizione. L’estensione dialettica del suo pensare assume aspetti contemplativi, panoramiche di assoluta rielaborazione e trasmutazione del tangibile percepibile attraverso i cinque sensi, mutato in qualcosa di indefinito ma capace di attivare altre facoltà sensoriali assopite nella caverna interiore. Colori e forme interagiscono a sollevare la zavorra della concretezza corporale e ambiscono ad affrancarsi da essa per librarsi in alto e divenire elementi in rapida trasmutazione.
Il pensiero del pittore è alimentato dalla curiosità, a sua volta promotrice di movimenti repentini condotti al limite dell’ortodossia, agili nel superare i confini che delimitano concetti massificati e coraggiosi nell’avventurarsi in quegli ambiti eterei nei quali la purezza e la limpidezza della visione corrispondono sempre di più al concetto di Verità.
Queste esplorazioni sulla natura della pittura e delle sue possibilità di restituire frame di conoscenza superiore nascono dalle intuizioni che Bruno Varacalli percepisce durante l’osservazione dei paesaggi natii, quelli della Calabria, terra arida e luminosa, ventosa e ricca di precipitazioni, talvolta anche nevose, in bilico tra il clima marino e quello tipico dei crinali montani.
Gli umori difformi creati dai contrasti di luce e ombra caratterizzano i profili e i cieli di una regione costantemente soggetta a cambiamenti climatici durante il corso della giornata e dell’anno, contrassegnata dagli estremi di inverni rigidi ed estati torride. I colori cangianti dei fiori, delle piante, dei cieli, nel loro mutare al passaggio delle stagioni esprimono l’armonia di adattamento della natura ai fenomeni atmosferici. Gialli, rossi, azzurri, raggiungono intensità ed espressioni che solo la pittura nella sua idealità è in grado di trasferire alla mente per la sua rievocazione. Ecco che la tavolozza dei colori diventa espressione dei toni accesi e delle dicotomie mediterranee, presenze duali utili a determinare una linea drammaturgica conforme all’ideale narrativo dei pensatori dell’antica Grecia, struggente e appassionato, coinvolto nelle tragedie e nelle glorie dei miti olimpici o in quelle delle scienze matematiche e geometriche.
Così la pittura con i suoi cromatismi diventa territorio di scontro e di incontro, campo di battaglia o paradiso di riconciliazione dove esaltare i campioni o commiserare i perdenti, delusi e in cerca di una eventuale rinascita in un’altra condizione dell’esistenza.
I colori nella tela segnalano la potenza di irradiazione dell’energia in azione perenne e vorticosa, convulsa nel suo stesso respiro. Le zone di manovra sembrano mappe di geografie planetarie in cerca di una nuova collocazione e rilettura.
La mostra è a cura di Fortunato D’Amico
La Mostra sarà inaugurata Sabato 26 Maggio alle ore 18.00
Orari: Sabato e Domenica ore 17 – 19.30 – Lunedi/Venerdi su appuntamento
339 8435715
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