“CANTO DI NATALE”
Compagnia Teatrale Il Mosaico & Orchestra Città di Vigevano
Con la collaborazione di: Compagnia Teatrale AttoRé
Produzione: Fondazione di Piacenza e Vigevano
Spettacolo liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Charles Dickens
regia di: Corrado Gambi
con: le attrici e gli attori della Compagnia Teatrale Il Mosaico e della Compagnia Teatrale AttoRé
musiche eseguite dal vivo: Orchestra Città di Vigevano
produzione: Fondazione di Piacenza e Vigevano
Teatro Moderno di Vigevano
Il romanzo Canto di Natale (A Christmas Carol: A Goblin Story of Some Bells that Rang an Old Year Out and a New Year In), pubblicato da Charles Dickens nel 1843 è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo.
Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l'analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà), comodo tappabuchi tanto inefficace quanto dannoso ideato dalle classi abbienti dell’Inghilterra dell’800.
Il Canto è un racconto fantastico ma che racchiude verità profonde. Vive in una dimensione tutta sua come in Shakespeare, a cui Dickens è paragonato per il linguaggio poetico appena mascherato dalla prosa.
E su questi binari allegorici, si muove la versione del Canto di Natale della Compagnia Teatrale Il Mosaico e dell’Orchestra Città di Vigevano, che ne ha composto le musiche originali e che le esegue dal vivo a teatro.
Non c’è un’epoca definita, non c’è un luogo definito. È una storia universale che punta l’attenzione sui grandi contenuti dell’opera di Dickens.
A riprova di questa “universalità”, non è da dimenticare come nel corso di tutto il Novecento, il Canto di Natale abbia ispirato alcuni simboli tradizionalmente legati al mondo del capitalismo, come ad esempio il disneyano Zio Paperone (chiamato, appunto, Uncle Scrooge da Carl Barks, il suo disegnatore,) e l'avaro Mr. Potter nel capolavoro cinematografico La vita è meravigliosa, oltre ad altri film “natalizi” dove il "cattivo" di turno viene miracolato e guidato sulla via dell'amore.
Charles Dickens scrisse il “Canto di Natale” col desiderio di coinvolgere sia i grandi che i bambini, attraverso descrizioni commoventi, al fine di risvegliare sentimenti puri come l’amore e la tolleranza, il rispetto per gli altri e la capacità di apprezzare le piccole cose, non solo a Natale.
L’amore verso la propria famiglia, verso coloro che ci circondano, riconoscendo anche nei piccoli gesti, quali un sorriso, la forma più preziosa dell’amore incondizionato. Un testo ricco di emozioni, di magia, di riflessioni. Come in ogni racconto di Dickens, si ritorna bambini, si è riportati a quella serenità quotidiana che solo le piccole cose riescono a donare: il sorriso dei genitori, un abbraccio confortante, l’odore della minestra calda, il calore dei gesti autentici che non potrà mai essere acquistato col denaro.
Ognuno di noi, nel corso della vita, ha incontrato, almeno una volta, quei fantasmi che portano il vecchio Scrooge a rivisitare la propria vita, non solo la notte di Natale, ma tutte le volte in cui l’egoismo, l’orgoglio, la paura e il menefreghismo hanno preso il sopravvento: fantasmi che portano catene dalle quali non riusciamo a liberarci.
Proprio come Scrooge, dovremmo imparare a guardarli, seguirli, ascoltarli e vedere in cosa abbiamo realmente fallito, emotivamente e umanamente… e realizzare che la vera ricchezza da custodire è saper donare.
Ore 21.00
Info e prenotazioni:
348 11 27 776