Don Giovanni e il suo servo fedele – Leporello – sono i protagonisti di una storia che viene da un tempo lontano e scuro, quando la gente raccontava a voce e la morte era più vicina, appena a un soffio dalla vita, quella vita a cui Don Giovanni si aggrappa più di chiunque altro.
Forse Don Giovanni è stato un uomo in carne e ossa, la sua vicenda è girata di bocca in bocca e si è trasformata come in un telefono senza fili, diventando brillante e a tratti perfino comica. La figura che ne emerge è quella di un simpatico, svergognatissimo seduttore di donne, accompagnato da un fido scudiero che lo ammira, lo teme e lo condanna. Nel loro peregrinare incontrano donne innamorate, donne offese, padri vendicativi e futuri mariti troppo tranquilli, fino all'ultimo fatale incontro col Destino.
Una “favola adulta” che sbarca nella rassegna “Out of Actor in Fabula”, che ha saputo proporre diverse esperienze teatrali, grazie all’organizzazione e alla selezione di “Scarpanò – Teatro e Metodi attivi”.
A chiudere questi mesi di performance è Parole a Manovella che, diretto dal suo regista Marco Aluzzi, torna con “Il Mantello di Don Giovanni” ad esplorare e riscrivere classici della mitologia e della letteratura con la consueta capacità di mischiare musica, teatro e narrativa, in uno spettacolo dal tono scherzoso e sospeso nel tempo e nello spazio.
A dare un volto ai personaggi del mito di Don Giovanni saranno gli attori Riccardo Nadia Cartocci Bernardinelli, Max Di Landro, Tatiana Clerici e Antonello Ferrari, mentre la corposa sezione musicale è composta ed eseguita dal chitarrista Valentino Tamponi. Gli elementi scenografici sono curati da Paolo Bove.
Ore 2100.
L’ingresso è a offerta.
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