A 570 anni dalla nascita di Ludovico Sforza detto il Moro, Duca di Milano, un personaggio chiave nella storia del Rinascimento italiano e lombardo, due artisti, TONY HASSLER e SILVIA RASTELLI, allestiscono con le loro opere la mostra “Entromura
L’universo femmineo nella cultura, all’epoca di Ludovico il Moro e nell’era digitale” all’interno degli spazi della Strada Sotterranea del Castello di Vigevano.
L’evento, curato da Fortunato D’Amico, è un momento di riflessione storica sulle modalità di rappresentazione iconografica, sui flussi culturali tra passato e presente e sulle vicende umane.
Grazie ai celebri profili della cortigiana Cecilia Gallerani, della sposa Beatrice d’Este, dell’amante Lucrezia Crivelli e delle altre donne, non solo quelle presenti alla corte di Ludovico il Moro, l’arte della pittura offre uno spaccato della vita rinascimentale e invita noi contemporanei a confrontarla con le abitudini, i modelli di narrazione e di comunicazione del terzo millennio.
La mostra non vuol essere un manifesto politico, ma un omaggio all’essere donna, all’identità del femmineo, nelle sue vecchie e nuove accezioni.
Il Rinascimento segna uno dei primi importanti passi verso l’emancipazione della figura femminile e dell’universo femmineo, che come tutti sappiamo rimane ancora oggi un’argomento di grande attualità. Cosa significa essere donna?
“Entromura” è un dialogo tra generazioni e sessi differenti, espresso in un variopinto linguaggio multimediale tra danza, pittura, fotografia e tanto altro. La collaborazione tra i due artisti, il fotografo Tony Hassler e la pittrice e performer Silvia Rastelli, promuove un indagine comparativa sull’universo femmineo, mettendo in parallelo le loro opere fotografiche e pittoriche con i ritratti realizzati dai pittori rinascimentali, al fine di scoprire le differenze e le analogie con il presente.
Il paragone tra fenomeni attinenti, appartenenti a zone spaziali o temporali distinte e distanti tra loro, è parte del metodo scientifico. Consente l’interpretazione la comprensione dei contesti e delle predisposizioni culturali del passato e ci rende consapevoli di ciò che di essi è giunto sino ai giorni nostri, ma anche di come questo patrimonio conoscitivo venga elaborato e re-interpretato quotidianamente.
Il visitatore avrà così modo di raffrontare i linguaggi utilizzati dall’arte di ieri e di oggi attraverso i suoi strumenti di rappresentazione per raccontare la mutevolezza della vita, esaminata scrutando i dettagli delle acconciature, i tessuti, i profili di quei personaggi immortalati dagli artisti che raccontano la mascolinità, la femminilità, i pregi e le virtù delle vezzosità umane.
Inaugurazione 18 febbraio 2023 ore 16.00