Smita, un’intoccabile in India, sogna di offrire un’educazione migliore a sua figlia e decide di lasciare tutto per cercare una vita migliore nel sud. In Italia, Giulia lavora nell’azienda di cascatura di famiglia, tradizione siciliana di conservare i capelli tagliati o caduti spontaneamente per poi farne delle parrucche, ma dopo un grave incidente che coinvolge suo padre, scopre che l’azienda è in rovina. In Canada, Sarah, un avvocato di successo, scopre di avere un tumore al seno proprio quando sta per essere promossa. Le storie di Smita, Giulia e Sarah, anche se inizialmente separate, sono legate da ciò che hanno di più prezioso. Le tre donne si ribellano al destino e lottano, creando inconsapevolmente una rete di speranza e solidarietà.
Regia: Laetitia Colombani
Attori: Kim Raver, Fotiní Peluso, Mia Maelzer, Avi Nash, Manuela Ventura, Mimmo Mancini, Celeste Savino
Sceneggiatura: Laetitia Colombani, Sarah Kaminsky
Scenografia: Eleonora Devitofrancesco, Namra Parikh
Durata: 120
Paese: Francia, Italia, Canada
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: romanzo omonimo di Laetitia Colombani
Produzione: OLIVIER DELBOSC, MARC MISSONNIER, NICOLA GIULIANO, FRANCESCA CIMA, CARLOTTA CALORI, RICHARD LALONDE, DEBORAH BENATTAR
Distribuzione: INDIGO FILM
La treccia, una coproduzione italo-belga in cui Indigo Film è responsabile della parte italiana, attraversa tre Paesi e le vite di tre donne coraggiose (la dedica finale è proprio al coraggio muliebre), collegandole solo alla fine tramite una parte del corpo femminile che spesso le rappresenta, ovvero i capelli: messi a rischio da un’industrializzazione selvaggia, o da cure mediche invasive, o dalla devozione alla religione.
“Purtroppo le donne ancora devono fare tante lotte per affermare loro stesse”. Lo dice la giovanissima Fotinì Peluso (classe 1999) protagonista de La treccia, film di Laetitia Colombani tratto dal suo omonimo romanzo, che racconta le storie di tre donne distanti, ma accomunate dallo stesso coraggio. Il tema principale del film affrontato attraverso queste tre storie è dunque l’emancipazione femminile, ultimamente sulla cresta dell’onda, pensiamo anche al film della Cortellesi, campione di incassi, C’è ancora domani. “Se abbiamo necessità di fare dei film del genere vuol dire che ancora la strada è lunga per l’emancipazione femminile. Speravo che arrivata a venticinque anni sarebbero stati demodé invece non lo sono. Quindi forse c’è un problema. Questo vale in tutto il mondo perché purtroppo non c’è eccezione da questo punto di vista. È innegabile che la parità di genere è un concetto ancora molto astratto. In Italia poi facciamo di tutto per andare nella direzione opposta”, conclude Fotinì Peluso.
PREZZI
– Ingresso unico € 6,00 (gratuito sotto i 4 anni)
-Ridotto NOI oratori € 5,00
-Ridotto SOCI LA BARRIERA € 4,00
-Abbonamento 10 ingressi (non nominale) € 50,00
-Abbonamento 10 ingressi SOCI LA BARRIERA € 40,00
