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Vigevano

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I Tesori nascosti dell'Archivio

Il Catasto Teresiano

Con il termine “catasto” si intende un rilevamento di tutti i beni immobili,  terreni o fabbricati, esistenti sul territorio dello Stato, sia pubblici che privati.

Un esempio noto è il catasto edilizio, ma anche lo specifico per quanto riguarda i terreni. Ed è proprio di questa tipologia che oggi vogliamo parlare approfondendo il “catasto Teresiano” conservato in Archivio Storico Comunale di Vigevano.

Viene chiamato “teresiano” perché entrato in vigore sotto l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, anche se voluto da suo padre Carlo VI nel 1718.

Qualsiasi tipologia di immobile e terreno venne registrato, con dettagli sui proprietari dell’appezzamento e passaggi della proprietà, ancora consultato dai nostri utenti.

Questo catasto del territorio vigevanese viene ritenuto innovativo in quanto insieme ai registri, che illustreremo più avanti, si realizzarono 160 tavole illustrate e dettagliate nei minimi particolari.

L’Archivio Storico di Vigevano possiede la copia conforme richiesta nel 1784 dopo la realizzazione originaria avvenuta nel 1718. La copia originaria è conservata all’Archivio di Stato di Torino.

Se unite una di fianco all’altra permettono di ricostruire per intero il territorio vigevanese, chi è potuto esser presente durante le giornate FAI di Primavera, sicuramente si ricorderà di averne osservato la copia per intero al Museo dell’Imprenditoria, nostra “vicina” di casa in Palazzo Merula.

Le tavole hanno una visione detta “a volo d’uccello” dove si possono osservare perfettamente i diversi tipi di coltura e appezzamento. Le misurazioni vennero effettuate da tecnici chiamati “agrimensori”, i quali utilizzarono strumenti semplici e misurazioni sfruttando la trigonometria.

Le proprietà venivano divise e segnate in “particelle”, numerate in riferimento al registro generale “Sommarione” dove venivano segnati il numero di particelle, proprietario, la tipologia di coltura e l’estensione in pertiche.

Il “Colonnario”  invece era il registro dove venivano segnate le proprietà, in ordine alfabetico dei proprietari, più il valore capitale d’estimo, risultato variabile a seconda della tipologia di colture e dell’estensione.

In base a questo valore della proprietà si versavano le tasse.

Dal punto di vista grafico, le tavole del catasto differenziarono con accuratezza le varie tipologie di coltura rappresentandone con tratti diversi le caratteristiche. Verde per il prato da foraggio per l’alimentazione del bestiame, righe marroni per i campi arativi, righe azzurre per risaie e canali, righe scure per le strade e le case in rosa.

Naturalmente anche le sponde del Ticino vennero segnate, punto importante nel commercio vigevanese erano proprio i ciottoli levigati dalle acque tumultuose del fiume. Anch’essi erano fonte di reddito perché molto richiesti in ambito edilizio, possiamo osservarli nella decorazione della piazza Ducale.

Grazie al catasto si possono scoprire appezzamenti di colture ormai non più in uso nella zona vigevanese, come i vasti vigneti, infatti erano utlizzati per la produzione di vino casalingo, più “sicuro” dell’acqua il più delle volte contaminata. nella zona dove adesso molti possiedono le cosiddette “casotte”. Si produceva così un vino di bassa gradazione, chiamato “ciurlina”,  di scarsa qualità, il più delle volte non superava l’estate.

La scomparsa delle vigne a Vigevano e in buona parte nella pianura Padana si deve imputare al microbo “peronospora” un agente infestante, non presente in Europa ma portato nel vecchio continente tramite il sempre più frequente commercio con l’America tramite navi a motore.

Ora rimangono solo i toponimi come riferimento alle zone dove prima si potevano trovare le vigne.

La curiosità che si può osservare tramite le tavole illustrate è la scarsa presenza di risaie, oggi peculiarità del pavese, in quanto all’epoca non vi erano i mezzi per poter irrigare adeguatamente il campo.

Testi consultati per la stesura di questo articolo (consultabili presso la nostra struttura)

Marco Bianchi, Note sul catasto “teresiano” e sulla distribuzione della proprietà fondiaria a Vigevano nella prima metà del XVIII secolo, A, Vigevano 1984

Rubrica curata dall’Archivio Storico di Vigevano

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