Annualmente, si rinnova la tradizione folcloristica del “rogo del Diavolo” davanti alla Chiesa di San Bernardo a Vigevano… E’ giusto che chiunque partecipi o voglia partecipare a questo tradizionale momento, conosca la leggenda di San Bernardo e il Diavolo…
Stava per iniziare la seconda Crociata, e San Bernardo di Chiaravalle (non ancora Santo) soggiornava a Milano, per predicare e incitare la popolazione ad arruolarsi e andare in battaglia contro gli Infedeli. Deciso a partire per raggiungere Vigevano, San Bernardo venne fermato dal Diavolo, che per impedire il viaggio, decise di staccare una ruota dal carro del futuro santo. Ma il monaco, forte di spirito, catturò con le sue mani il diavolo, e legato con mani e piedi, creò una ruota… così poté continuare il viaggio.
Gli abitanti di Vigevano, avvisati di questo imprevisto e delle gesta di Bernardo, prepararono un grande falò… Giunto in città, il diavolo venne legato ad una corda e bruciato al rogo… Una volta che le fiamme si spensero, San Bernardo raccolse le ceneri e chiese che queste venissero amalgamate alla calce, per produrre un mattone. Così venne fatto… Il mattone poi, venne posto nell’attuale Duomo di Vigevano, dove, vuole sempre la leggenda, non venne mai più rimosso dal punto in cui venne posizionato, proprio per evitare che il diavolo, ribattezzato “Barlìc” potesse ritornare…
Questa è la leggenda che lega San Bernardo a Vigevano e soprattutto permette alla popolazione, di rivivere ogni anno questo momento folcloristico. Negli anni passati, i più anziani, in base a come prendeva fuoco il fantoccio rappresentante il Diavolo, riuscivano a capire se quell’anno il raccolto sarebbe stato buono o meno… Altri invece, dicono che se il pupazzo rappresentante il “Barlic” non si brucia, per la città di Vigevano sarà un anno negativo…
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org