Ho citato la “Rocca Nuova” a Vigevano, la “Fortezza di Breme”… Oggi andremo a scoprire la “Fortificazione di Mortara”.
E’ facile imbattersi in carte antiche che mostrano la città di Mortara a forma di stella con più punte, dieci precisamente…quello che vedete non è un semplice disegno, bensì la planimetria della fortezza che proteggeva la città.
Tra il XVI e il XVII secolo, la Lomellina era considerata zona di frontiera, e divenne parte di un gioco di ruolo strategico tra Spagnoli e Francesi, che pur di conquistare territori, iniziarono a costruire enormi fortezze. Già nel 1555 su ordine del governatore del Ducato di Milano, la città di Mortara venne fortificata; per accelerare i lavori e rendere definitivamente inespugnabile la nuova struttura, gli Spagnoli costrinsero anche le donne e i bambini a lavorare per erigere le mura.
Per entrare nella fortezza vi erano solo due accessi, dotati di ponte levatoio, in quanto tutto attorno alle mura vi era un fossato alimentato da acque sorgive. Secondo alcuni scritti/storie vi erano dei passaggi sotterranei per trasportare gli armamenti da una parte all’altra della struttura, questo per proteggere i soldati mentre si muovevano durante gli assedi.
Attorno al 1667 la fortificazione subì alcuni rinnovamenti da parte di Gaspare Beretta, ingegnere. Ma che fine fece questa maestosa struttura, atta a proteggere la città di Mortara e coprire un ruolo attivo nella difesa del territorio? Venne demolita definitivamente dopo il 1713, dopo il trattato di Utrecht… Ossia una serie di documenti che ponevano fine alla Guerra di successione Spagnola. Questa volta quindi non venne abbattuta come quella di Breme dagli Spagnoli stessi, bensì dai Savoja, non lasciando minimamente traccia. Se non qualche strana salita o discesa che oggi non ricordano minimamente la struttura che sorgeva fino al 1700 in quel luogo.
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org