Tra le tante prelibatezze Lomelline, viene poco ricordato un dolce nato nel 1491 a Vigevano… Il suo nome è: Dolceriso di Ludovico il Moro. Oltre alla ricetta, che vi lasciamo in fondo al testo, abbiamo deciso di raccontarvi la storia di questo antico dolciume… Vuole la storia, che venne sfornato per la prima volta da Beatrice d’Este, moglie del Moro; non riuscendo a seguire in tutto e per tutto il consorte, sempre impegnato tra viaggi e impegni politici e militari, la donna, si dedicava alla preparazione di pietanze, per il suo signore.
Si dice, che questo dolce, venne preparato perché Beatrice, si sentiva tradita (e in effetti a quanto pare lo era!), e creò questa ricetta come “elisir d’amore”! In effetti, tra gli ingredienti, vi è l’acqua di rose, la quale si pensava avesse dei poteri speciali: guarirebbe le ferite da tradimento! Vuole la “storia”, anche se più vicina a leggenda, che dal momento in cui il Moro assaggiò questa prelibatezza, non tradì mai più la giovane moglie… Ma si sa, che non può andare sempre tutto bene… infatti, Beatrice d’Este, morì giovanissima qualche anno dopo… A soli 22 anni, perse la vita, mentre stava partorendo… Ma la ricetta di questo dolce non andò persa, tanto che alcuni pasticceri, sono riusciti a reperirla, e noi abbiamo deciso di lasciarla qui sotto… quindi… buona creazione dolciaria!
RICETTA “DOLCERISO DI LUDOVICO IL MORO”
PASTA FROLLA(Farina 400g – Burro 200g – Zucchero 180g – 2 Tuorli d’Uovo – Vaniglia q.b.) – RIPIENO: (Riso 250g – Latte 1 litro – Burro 50g – Vaniglia mezza bacca – Cannella – Buccia di Limone – Pinoli 40g – Farina di Mandorle 100g – Arancia candita – 1 Tuorlo d’uovo – Zucchero 150g – Sale – Acqua di rose per uso alimentare 2 o 3 gocce) Portare ad ebollizione il latte con i semi della bacca di vaniglia e la scorza di mezzo limone. Versate il riso e cuocetelo per 30 minuti aggiungendo, a metà cottura, zucchero, un briciolo di sale, il burro e un cucchiaino raso di cannella.
Intanto fate la pasta frolla montando lo zucchero, le uova, il burro morbido e il pizzico di sale e unendo tutto alla farina. Impastate velocemente e mettere la palla di frolla in frigo per 30 minuti. Quando il riso è giunto a cottura dovrà risultare ancora al dente ma molto cremoso e abbastanza liquido, per cui non fate asciugare troppo il riso (deve essere più simile ad una minestra che a un risotto). A questo punto levate la buccia del limone e unite i pinoli, la farina di mandorle, il tuorlo, i canditi. Infine unite al riso l’acqua di rose o l’essenza. Sulla questione del quantitativo dovrete vedere voi in base sia al gusto personale, che alla scelta tra acqua o essenza. L’acqua di rose è più blanda e quindi la dose sarà maggiore. Io ho usato l’olio essenziale e 2/3 gocce sono più che sufficienti. La rosa si deve percepire appena e deve essere in equilibrio con gli altri profumi e aromi. L’eccesso di profumo da fastidio al naso figuratevi in bocca! Foderate una teglia di 24 cm con la pasta frolla, mantenedo un bordo di circa 5 cm, e versateci il composto; chiudete la torta con un altro disco di pasta frolla e infornate a 180° per circa 50 minuti o comunque fino a quando non avrà acquisito un bel color biscotto non eccesivamente bruciato. Sfornata la torta, giratela e, se troppo chiara, infornatela ancora e fatele prendere colore anche da questo lato.
Infine fate raffreddare su una gratella e cospargete con zucchero a velo e mandorle a scaglie
Rubrica curata da Simone Tabarini di storiedellalomellina.altervista.org
Foto: cucino-io.com